Quarantena, le regole per la scuola: cosa cambia con il nuovo decreto Covid approvato il 5 gennaio.
Al termine di una lunga trattativa, con il nuovo decreto approvato il 5 gennaio il governo ha stabilito le regole della quarantena per la scuola. Per i più piccoli è prevista la sospensione dell’attività al primo caso di Covid mentre per la scuola secondaria di primo e secondo grado ci sono differenze per vaccinati e non vaccinati, nonostante le perplessità espresse da alcuni Presidenti di Regione e da alcuni esponenti della maggioranza.
Nuovo decreto Covid, le regole per la scuola dell’infanzia
Andiamo a vedere allora quali sono le nuove regole per la scuola stabilite dal governo con il decreto approvato nella serata del 5 gennaio.
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia, in presenza di un positivo, scatta la sospensione dell’attività per una durata di dieci giorni.
Scuola primaria (o scuola elementare)
Per la scuola primaria, in presenza di un caso di positività scatta la sorveglianza con l’attività di testing sugli studenti. L’attività didattica prosegue in presenza. I ragazzi devono effettuare un test quando viene individuato il primo caso di Covid. Il test sarà poi ripetuto a distanza di cinque giorni. Con due o più positivi scatta la didattica a distanza per dieci giorni.
Le regole per la scuola secondaria di primo e secondo grado
Chiudono il quadro le regole per la scuola media, il liceo e gli istituti tecnici, quindi per la scuola secondaria di primo e secondo grado. In questo caso, in presenza di un caso di positività, scatta l’auto-sorveglianza e scatta l’obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in aula. Con due casi di Covid in classe per non vaccinati e vaccinati o guariti da più di 120 giorni scatta la didattica digitale integrata. Per i vaccinati (con due dosi e con dose booster) e i guariti da meno di 120 giorni prosegue l’attività didattica in presenza con auto-sorveglianza e obbligo di indossare la mascherina Ffp2 in classe. Con tre casi di Covid nella stessa classe scatta la didattica a distanza per dieci giorni.
Di seguito il comunicato pubblicato sul sito del governo al termine del Consiglio dei Ministri del 5 gennaio.
